QUANDO A LAGO C'ERANO I "HARZARI"

Fino ai primi anni "Ottanta" ,il carnevale di Lago, godeva di una certa popolarità e in particolar modo... per la sua originalità . Si aspettava il "Martedi Grasso" per il pranzo di mezzogiorno("sagna" fatta in casa con soppressata "stufata" +frittata) e per l'arrivo dei "harzari".
Chi erano costoro? Era la gente del posto (senza alcun lutto in famiglia) che festeggiava l'ultimo giorno di carnevale "vestendosi" con abiti vecchi e maschere fatte a mano,per coprirsi il viso .
L'abito da sposa della mamma o della nonna o prestato dall'amica era l'indumento più ricercato e quasi sempre, era indossato da un maschio; altro indumento da indossare per la "carnelavata" era la divisa militare .Il vestirsi cambiando sesso (i maschi da femmine e viceversa) era la cosa più naturale e che piaceva di più alla gente , che accorreva in massa " mianzu a Chiazza".
In questo stesso posto , a sera inoltrata, si aspettava l'arrivo di Mastru Pippinu Chiattu , ccu l'organettu . Era l'avvenimento più atteso della giornata di festa, in quanto, Mastru Peppino , oltre all'armonia e contentezza , portava con se un gruppo di "harzari" a dir poco , strepitosi ,che si muovevano al ritmo della tarantella "tirate nu corpu ": Nicova e Prigiotto (Posteraro),che indossava per borsetta nu "visch-juvaru",Sarvature e Corrente (la sposa), Mirettu,Altimare
e negli ultimi tempi,Sergio Chiatto . Questo gruppo di persone era così stimato e atteso che riusciva, in un solo pomeriggio ,e visitando soltanto, alcune zone delle campagne di Lago ,a raccimolare quasi cento soppressate e una quantità maggiore di salcicce e uova .