CARU "MASTRU GIUANNI"....






Con la scomparsa di Giovanni Gaudio,amichevolmente “Mastru Giuanni”, Lago e ognuno di noi perde un pezzetto di quella felicità curiosa che solo lui era in grado di regalarci insieme alle trovate originali e a quelle manifestazioni che organizzava, sempre incerte fino all’ultimo momento, ma capaci di terminare sempre con grande successo.Ci siamo conosciuti alla fine degli anni Sessanta ,anni belli e favolosi e ci ha affratellato subito la stessa passione :la musica.Seguendo il beat e la beatmania,provenienti dall’Inglitterra, formammo il complesso “ Gli Sconosciuti “ ; ne facevano parte Gabriele Chiappetta,Achille Miraglia, Giovanni Spina , Sabatino Mazzotta, Tonino Ciciarelli ,che fungeva da manager, mentre Franco Scanga ,con la sua seicento multipla ,sulle portiere della quale aveva scritto con la vernice i nomi dei componenti del complesso, ci trasportava nei paesi vicini per i nostri concerti .Ci trovavamo per le prove, quasi tutte le sere, alla Vechiana in un vecchio magazzino che la proprietaria ,Saveria, aveva affittato a mastru Giuanni e dove lo stesso ,durante la giornata vi lavorava prima come falegname e dopo come radiotecnico .Le prove si svolgevano, quasi sempre, alla presenza di un nutrito gruppo di fans che applaudivano alla fine di ogni canzone e non badavano tanto alle stonature di Giovanni Spina o alle scariche fuori tempo della batteria suonata dall’amico Gaudio,ma all’entusiasmo nostro .E loro, che ci ascoltavano .Sempre d’accordo e con tanto entusiasmo tirammo avanti fino all’inizio dell’anno ‘78 e proprio in quel periodo Giovanni ebbe il colpo di genio : capì che la musica computerizzata non era più alla nostra portata (per le troppe spese) e come i grossi capitani d’industria, trasformò il complesso beat degli Sconosciuti, in gruppo folk , avvalendosi anche della collaborazione alle ricerche di Vittorio De Luca, della presenza di cinque belle ragazze e nominando Pasqualino Scanga, presidente . Alfonso Gatto(non il celebre poeta,ma un amico omonimo) , trovò il nome giusto al nuovo gruppo folk e così nacque “U Campanaru”.Mi piace ricordare di mastru Giuanni il garbo che aveva nel comporre la musica sui testi che gli proponevo e che poi eseguivamo con il gruppo . Dalla nostra collaborazione sono nati pezzi come u Pupu d’astàte, u Quadaruattu , Calabria Calabria ed altri ancora.Mi è rimasto il rimpianto di non aver potuto attuare (per i soliti ,noiosi, ma presenti motivi economici) un grande progetto che avevamo studiato insieme e che avremmo proposto al Comune ,fra pochi mesi ,in occasione dei festeggiamenti dei 30 anni di vita del gruppo “U Campanru” : al ritmo frenetico delle tarantelle,una grande sfilata di ragazze calabresi in abiti da sposa , contornati da peperoncini rossi.

Luchino Politano

"NU MIANZU STRINARU“

vince il Festival della Strina Laghitana.



A Lago, con l’arrivo delle feste natalizie,compare la passione per la strina e questa tradizione è così radicata nelle persone che viene cantata in ogni casa o ogni vicolo ,accompagnata dal dolce suono delle chitarre . Anche quest’anno ,Luca Politano, in collaborazione con l’amministrazione comunale e sotto l’attenta regia del valido e giovane assessore alla cultura ,Enzo Scanga, è riuscito a portare,per tre sere, la strina in teatro, riscuotendo un grande successo . Alla manifestazione , oltre la partecipazione dei migliori strinari laghitani, hanno fatto ritorno i grandi autori della terzina ,come Giovanni Scanga e Orsola Mazzotta (figlia del grande Mariano), e proprio quest’ultima, con la strina “Tantu ppè cantare”,interpretata da Domenico Porco, ha vinto il premio della Critica.Il premio della giuria popolare,invece, dedicato quest’anno alla memoria del grande strinaro scomparso, Carmine Canonico ,è stato vinto dal piccolo-grande interprete Patrik Piluso, che con la bella composizione “Nu mianzu strinaru”,ha messo in fila “A sfortuna mia” ,cantata da Corrado Martillotti e Franco Piluso e “U cummiantu e san Vittoriu”,di Antonio Scanga. Patrik Piluso : Il "Grande " vincitore


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