CAMPANARU TRADIZIONI






Gli uomini intonano il” Miserere” alla“Processione” del Venerdì Santo .

E’ una delle ricorrenze più attese a Lago,specialmente da parte degli uomini,quella del Venerdì Santo,con la processione per le vie del paese che ritualizza i vari momenti legati alla Passione di Cristo.
Tanti sono i “Misteri”,custoditi con la massima cura, nelle chiese di San Giuseppe o della Santissima Annunziata e gli uomini fanno a gara per portarli sulle spalle ,per le vie di Lago, e a cantare a squarciagola i bellissimi e antichissimi canti religiosi : Tomba, Madre del dolore , Sono stato io l’ingrato,oppure o Fieri flagelli. Secondo la più antica tradizione(forse portata a Lago,da alcuni Gesuiti),gli uomini intonano il “Canto”,prima dell’uscita della processione , in un posto nascosto e scaldano la voce con un buon bicchiere di vino paesano.
Anche quest’anno l’attesa era tanta per la processione ;già alle prime ore del pomeriggio i ragazzi erano in posizione di partenza per assicurarsi la statua dell’Acciomo,ovvero la piccola statua che rappresenta Gesù ragazzino,mentre le persone più anziane si contendevano Gesù alla Colonna o alla Varetta . Dietro la statua dell’Addolorata, tutte le donne,con lo scialle nero, a pregare e a cantare“Ohi Madre del dolore”,creando un’atmosfera di grande commozione. Quest’anno, neanche la pioggia battente, ha distratto il momento più emozionante del rito religioso,ovvero,l’incontro della Croce con la statua della Pietà(portata appositamente dai fedeli dalla chiesa della Madonna delle Grazie del Bivio);Mentre fra le due statue si riduceva la distanza
gli uomini intonavano l’antichissimo canto del miserere ,riportato sotto.



MISERERE MEI DEUS,SECUNDUM MAGNAM MISERICORDIAM TUAM.
ECCE ENIM VERITATEM DILEXISTI: INCERTA ET OCCULTA SAPIENTIAE TUAE, MANIFESTATI MIHI ..
REDDE MIHI LAETITIAM SALUTARIS TUI : ET SPIRITU PRINCIPALE CONFIRMA ME

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